Ti svegli spesso stanco e assonnato, anche dopo una notte di sonno apparentemente lunga? Presenti russamento forte e frequenti apnee durante il sonno?
Questi potrebbero essere solo alcuni dei sintomi della Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS), una condizione diffusa che colpisce milioni di persone in Italia e che può avere gravi conseguenze sulla salute. Questa patologia può colpire sia adulti che bambini, e riconoscerne i segni precoci è fondamentale per intervenire prontamente.
Descrizione e diagnosi dell’OSAS
Descritta per la prima volta nel 1965, la Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS) rappresenta un’anomalia patologica caratterizzata da interruzioni del normale respiro durante il sonno, comunemente note come “pause” o apnee. Il termine “apnea”, derivato dal greco ἄπνοια, che significa “senza respiro”, denota la temporanea cessazione o sospensione dell’attività respiratoria. Pertanto, l’OSAS è un disturbo respiratorio caratterizzato da episodi ripetuti di apnee complete (apnea) o parziali (ipopnea), che compromettono la qualità del sonno e comportano gravi problemi di salute.
L’interruzione della respirazione causa una costante riduzione dell’ossigeno nel sangue, nota come ipossia intermittente, la quale scatena una serie di reazioni negative in tutto l’organismo. Il russare, risultante dalla restrizione delle vie aeree e dal flusso d’aria limitato, rappresenta soltanto un segnale precoce di un problema più serio.
Di solito, la diagnosi considera rilevante l’interruzione totale della respirazione (apnea) per circa 10 secondi. Durante queste condizioni, i livelli di ossigeno nel sangue diminuiscono e il cervello induce il soggetto al risveglio in risposta alla mancanza di ossigeno. Il ritorno al sonno avviene rapidamente e spesso il paziente non si accorge nemmeno di essere stato svegliato. Nel caso di ipopnea, invece, la respirazione diventa lenta e superficiale, con una riduzione significativa dell’ossigeno assorbito dal corpo. Anche gli episodi di ipopnea di solito durano circa 10 secondi.
Spesso, molte persone ignorano che è abbastanza comune avere uno strano episodio di apnea mentre si dorme, che può finire con uno sbuffo. Tuttavia, questo non è importante, poiché può capitare che alcune persone sperimentino brevi periodi di apnea durante il sonno. Ma, mentre per la maggior parte delle persone questi episodi durano solo per brevi periodi, coloro che soffrono di OSAS ne sperimentano molti durante la notte. Infatti, per diagnosticare la OSAS, è necessario riscontrare almeno cinque episodi di apnea per ogni ora di sonno.
Fattori di rischio e implicazioni sulla salute
La Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno può manifestarsi a qualsiasi età, incluso l’infanzia. È importante nel bambino la diagnosi precoce, perché in assenza di essa saranno favorite delle condizioni patologiche anche gravi quali disturbi dell’apprendimento, iperattività, riduzione della memoria, a causa di un’alterazione dei meccanismi di controllo a carico della corteccia prefrontale.
Ciononostante, essa è più frequente negli uomini di mezza età, soprattutto quelli in sovrappeso o obesi, con un picco di incidenza tra i 40 e i 50 anni e un ulteriore aumento dopo i 70 anni.
Diversi fattori possono aumentare il rischio di sviluppare o peggiorare l’OSAS, tra cui:
• Sovrappeso e obesità.
• Etilismo (consumo di alcol).
• Tonsille ingrossate.
• Ostruzione delle vie aeree superiori (naso, bocca, gola).
• Familiarità.
• Avere una mascella inferiore piccola o sfuggente.
• Assunzione di sonniferi.
• Fumo.
Sebbene il russare sia uno dei segni più evidenti di apnee ostruttive, ci sono altri sintomi da considerare, come:
• Sonnolenza diurna e stanchezza cronica.
• Risvegli con sensazione di soffocamento.
• Cefalea mattutina.
• Difficoltà di concentrazione.
• Irritabilità e cambiamenti dell’umore.
• Secchezza delle fauci al risveglio.
• Colpi di sonno.
• Sudorazione notturne.
• Necessità di minzione notturna.
• Impotenza.
• Irrequietezza.
Nei bambini invece i campanelli d’allarme sono:
• Incubi o paure improvvise.
• Pipì a letto.
• Scarso appetito.
• Allergie
• Infezioni frequenti
• Occhiaie profonde, pallore e facies adenoidea.
Ma attenzione, perché l’OSAS non è solo questo! Se non trattata adeguatamente, può comportare una serie di altre implicazioni sulla salute, tra cui aumento del rischio di malattie cardiovascolari, come ipertensione, infarto e ictus, l’insorgenza di diabete di tipo 2, la sindrome metabolica, depressione e ansia, problemi di memoria e apprendimento, disfunzione erettile e reflusso gastroesofageo.
Diagnosi, trattamento e gestione dell’OSAS
La diagnosi di apnea nel sonno non è solo clinica. Si basa prima di tutto sui sintomi riferiti dal paziente in seduta medica; qui il medico, in caso di sospetto, può sottoporre l’utente a misurazioni strumentali attraverso:
• Polisonnografia: un esame non invasivo che monitora il flusso respiratorio, i livelli di ossigeno nel sangue, la mobilità respiratoria toracica e la postura durante il sonno notturno per alcune ore.
• Poligrafia (o monitoraggio cardio-respiratorio notturno): un esame che registra i segnali cardio-respiratori durante il sonno.
• Altri esami che possono essere prescritti sono l’elettroencefalogramma e l’elettromiografia degli arti.
Il trattamento è completo e mira a prendersi cura del paziente in ogni aspetto. Si forniscono consigli su pratiche generali volte a eliminare le condizioni che favoriscono il disturbo, come evitare l’assunzione di alcolici o farmaci che rilassano eccessivamente i muscoli delle vie aeree. Si consiglia inoltre di smettere di fumare e di limitare il consumo di stimolanti come la caffeina, mantenendo uno stile di vita attivo e una buona igiene personale.
Per migliorare la pervietà delle vie aeree durante il sonno e garantire una migliore ossigenazione del sangue, possono essere considerati interventi farmacologici, terapie chirurgiche o non chirurgiche. Queste ultime includono l’uso di dispositivi che permettono lo spostamento in avanti della mandibola come i Mandibular Advancement Devices (M.A.D.), che aiutano a mantenere le vie aeree aperte durante il sonno oppure l’adozione di CPAP, dispositivi di ventilazione, maschere facciali, che erogano aria a pressione positiva. La chirurgia per correzioni anatomiche nasali, mandibolari o delle alte vie aeree.
Se pensi di soffrire di Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno o se riscontri alcuni sintomi elencati, non sottovalutare il problema!
Nel nostro studio, collaboriamo con pneumologi, otorinolaringoiatri e neurologi per offrire ai pazienti affetti da OSAS un percorso diagnostico e terapeutico completo e personalizzato.
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